Premettendo che l’Italia è morta, pubblico la seguente analisi
Il problema della politica, e lo sappiamo, non sono i politici i quali quasi sempre non coincidono con il potere che rappresentano. Il vero problema della politica in Italia è l’assenza di quest’ultima da una trentina d’anni a questa parte.
Tutti i governi che si sono succeduti da Mani Pulite ad oggi hanno agito favorendo interessi geopolitici ed economici stranieri. E l’ultimo atto di tale meschino compito è andato in scena grazie ai 5 Stelle.
Il partito fascista 2.0
Ricordo di una cena a Napoli, ove conobbi i dissidenti dell’allora gruppo 5 Stelle Campania guidato da Fico, che denunciavano l’incompetenza e la mediocrità del leader defininendolo, pressappoco, e non a torto, un idiota e un burattino.All’epoca ero un po’ critico nei confronti dei dissidenti e vedevo con accesa curiosità il Movimento di Grillo, nonostante la figura di Casaleggio, promoter di personaggi come Di Pietro e De Magistris.
Sempre in quegli anni, si diceva che lo stesso Beppe Grillo fosse stato avvicinato, un giorno, da un signore con accento siciliano. che gli avrebbe fatto certe raccomandazioni un po’, per così dire, ”speciali”: ”può succedere qualcosa ai vostri figli signor Beppe, stia attento”.Grillino o non grillino, poco importa. Quello che premeva conoscere era il contenuto delle denunce dei dissidenti: ”Vengono messe persone incapaci e mediocri nei posti nevralgici. Abbiamo tentato, politicamente parlando, anche di dialogare con il Pd ed altre forze partitiche in Campania, ma ci hanno espulso. Abbiamo fatto ricorso ed abbiamo vinto e questo dimostra che il Movimento 5 Stelle è destinato a diventare un partito fascista 2.0 poiché guidato da gente che non fa altro che eseguire ordini dall’alto, togliendo voci alle correnti”.
Parole dure all’epoca, ma che oggi appaiono non tanto distanti dalla realtà.Con il tempo incontrai altri personaggi, anche Aldo Giannuli, che mi diede l’idea per la mia tesi di laurea, e che ringrazio. Persona molto simpatica, mi parlò anche dei 5 Stelle, di cui era consulente.Giannuli, come tutti quelli dotati di lucidità, come anni addietro i dissidenti, conobbe l’allontanamento dal partito, ma volontario: ”Il Movimento si è ammalato di governismo, esattamente come il Pci(…). Oggi, nel movimento vige un regolamento che nessuno ha mai approvato e che dà pieni poteri al capo politico, sino al punto di dargli la possibilità di nominare i capigruppo parlamentari non più eletti (cosa che non ha precedenti nella storia del parlamento repubblicano).”Ed aveva ragione.
Avremmo dovuto saperlo
Cosa voglio dire con questo? Gli ex grillini della prima ora ci avevano avvisato. E non tanto per la componente genetica del partito, ma per la presenza di innumerevoli personaggi manipolabili e condizionabili a piacimento.
Le testimonianze che raccolsi misero in luce i teatrini che si nascondevano dietro quel Movimento di facciata, e che vi riassumo qui di seguito:
- Di Battista era il capopolo, il più amato dalla massa. Un po’ ”ardito” in certe affermazioni, ma in fondo un ragazzo di impulso sincero(disse che con il terrorismo si doveva trattare, ma il terrorismo jihadista si combatte. Non si media con i taglia testa, non sono i brigatisti).
- Di Maio è sempre stato la ”pecora nera”. In tutti i movimenti viene sempre ”pompato” il tizio più incline al complesso napoleonico e di solito anche il più cretino. Il pomiglianese, acquisendo spazio e notorietà all’interno del Movimento, con una certa dose di protezione da parte di Casaleggio, iniziò a corteggiare le cosiddette lobby, pensando di poter entrare a ben merito nei circoli illuminati dell’alta finanza. Ma quest’ultimi iniziarono a prenderlo inesorabilmente per il culo, data la sua poca cultura e la sua scarsa abilità politica.Internamente, i rapporti tra Di Maio e Di Battista erano pessimi, e il pomiglianese aspirava a sostituire Grillo. Lo stesso Grillo infatti soleva prenderlo in giro: ”ha tutti i vestiti uguali, tutto puntiglioso, è svizzero!”.
- Grillo era Grillo grazie anche a Casaleggio, ritenuto un genio nel suo lavoro e che gli scriveva i comizi.
- La piattaforma Rousseau per le votazioni online era ed è una patacca poiché, vada che sia veritiero e sincero il funzionamento della selezione interna, la scelta del leader è parimerito accomunabile ad una votazione delle primarie, ovvero un contatta Tizio e Caio il giorno prima del voto, pagalo e dagli il c***o che vuole, e vediamo se ne usciamo vincitori.
Per quanto riguarda la preparazione individuale, i 5 Stelle sono simili ai colleghi di Forza Italia e del Partito Democratico: ignoranti come dei muli. L’unica differenza è che un ignorante in Parlamento, dopo un po’, può imparare. Un criminale, per quanto bravo in politica, non può e non agirà mai per l’interesse dello stato. PD e Forza Italia si sono dimostrati partiti criminali. II Movimento 5 stelle al tempo ancora no. Questa è stata la ragione per la quale i 5 Stelle avrebbero potuto cambiare in meglio l’Italia. Ma qualcosa si è messo di traverso.
Massoneria e populismo: il partito perfetto
Dei legami di Casaleggio con la massoneria e l’esoterismo, è risaputo. Quello che non è risaputo è se Grillo lo sapesse oppure no, insieme ai puristi del Movimento, quali Di Battista, Taverna, Morra che hanno scelto la strada del silenzio(paura o interesse?). Ugual che Syriza del distruggi stati Tsipras, il partito anti casta si è trasformata nella mano della finanza, probabilmente perché creato dalla finanza stessa o infiltrato fino alla sua totale conversione.Di Syriza lo si intuiva poiché, allo stesso modo che la Lega di Salvini, un partito che alterna uscita dall’euro e linea flessibile significa che in realtà dall’euro non ci vuole affatto uscire, ma che vuole governare solo ed esclusivamente per i propri interessi personali. Per i 5 Stelle, Grillo parlava liberamente di signoraggio e della necessità, come per il Giappone, di essere sovrani della propria moneta. Ma con il tempo più nulla. Vuoi per la minaccia ai figli, vuoi per Casaleggio che formava i piccoli Di Maio ignoranti e assetati di potere, la vocazione nazionalista e ”partigiana” degli ”amici di Beppe Grillo” si perse a favore di una linea debole e servilista di certe dinamiche eurocentriche e natocentriche.
I 5 Stelle puntano alla ”mafia” di Stato
L’ho ripetuto un’infinità di volte: i 5 stelle da quattro anni puntano ad entrare nei circoli decisionali italiani, che non è l’alta finanza o l’imprenditoria di stato, ma quel conglomerato che, anni addietro, veniva definito ”Falange Armata”, e che ora il giudice Carlo Palermo definirebbe con il nome ”La Bestia”. Tale centro di potere è composto da:Finanza detta di ”sinistra”, editoria legata all’ala De Benedetti, servizi deviati, magistratura massonica e organizzazioni criminali(gli ultimi processi ”Ndrangheta stragista” e ”Gotha” stanno disvelando questo intreccio).
L’ala militare di quest’apparato è quella che, dopo l’uccisione di Falcone e Borsellino, si metabolizzò in un unico organo d’intelligence militare, somma di criminalità organizzata(mix tra Cosa Nostra e ‘Ndrangheta) ed apparati ultra atlantici.
Perché mai i governi dagli anni successivi le stragi non hanno mai confiscato i beni sequestrati o lottato veramente contro il traffico di droga, armi o inasprito concretamente le misure antimafia? Perché mai adesso i 5 Stelle stanno liberando i carcerati al 41 bis, arrivando là dove nemmeno Berlusconi, proiezione di dell’Utri, garante di Cosa Nostra, si è dovuto fermare? Quando si corteggiano certe forze e si fanno certi favori, è solo per farsi nuovi amici. Una nuova trattativa, insomma.
5 Stelle e Servizi, storia di un vecchio amore
Della corte che i 5 Stelle hanno fatto e continuano a fare ai servizi, quelli deviati ovvio, ho scritto qualche articolo su Sa Defenza, che varrebbe la pena leggere. Vi riassumo quanto in passato esplicato:Una volta al governo, i pentastellati cercano di posizionare i propri uomini nei punti chiavi dello spionaggio. La posta in gioco è di quelle grosse, ma i leghisti sono più abili e fregano i 5 Stelle. Il PD, il partito della finanza, favorevole alla morte dei bimbi in Grecia per mancanza di assistenza sanitaria e per fame, conta sull’editoria del massone De Benedetti e sui servizi d’intelligence francesi e tedeschi(che si stanno comprando l’Italia), nonché sugli appoggi dello stato terrorista di Israele(ricordiamo che il braccio destro di Renzi, Marco Carrai, e lo stesso Renzi, appartengono a quella sfera lì).Il tutto però non basta perché la Germania, la Merkel, e i centri di poteri europeisti non confidano nel Partito a cinque punte. E per quale motivo?
La strategia della mignotta
Diceva Mussolini che l’Italia è una meretrice che va con l’uomo vincente. E i 5 Stelle l’hanno capito.Da un lato abbiamo il Mes, il provvedimento ammazza stati, che strangola le economie riducendo in povertà le popolazioni per arricchere pochi centri di potere occulto(francesi e tedeschi per la maggiore).Dall’altro abbiamo il 5G, arma di spionaggio militare e condizionamento geopolitico, come affermato implicitamente dalla stesso presidente di Huawei, senza contare la nuova rotta della Seta.
Perché vendersi tra una sperimentazione vaccinale, una recessione e l’installazione di una rete nociva per la salute? Perché svendersi ai due blocchi economici concorrenti a discapito della pelle dei propri concittadini?
Risposta n.1: Rocco Casalino, della scuola di giornalismo di Emilio Fede, è un idiota, e Conte è un quaquaraqua che esegue gli ordini di Di Maio. Il duo, o trio, Conte, Casalino, Di Maio, inebriati dal complesso di Napoleone, sulla scia del padre(politico) di Conte(Berlusconi), ha deciso di regalare il Bel Paese ai potere forti in cambio di visibilità e di una tessera massonica bordata e autografata da qualche membro della famiglia Clinton(cosa che capita spesso nei paesi dell’America Latina).
Risposta n.2: Tenendo in conto l’attuale e presente sfiducia dei vertici europei nei confronti dell’Italia, nonostante la politica servilista e meschina adottata dal governo Pd-5Stelle, i nostri leader tenterebbero di integrare l’Italia nei meccanismi euro-asiatici internazionali, in modo da convertirla in un ingraggio essenziale, così da poter rivendicare, in un futuro prossimo venturo, pretese di portata internazionale, permettendosi di ”ricattare” le piramidi finanziarie, ovvero quegli ”idioti degli illuminati”, di cui ha spesso e volentieri ha parlato Giulio Tremonti in numerose trasmissioni televisive.
In questo quadro strategico, il mandar a casa i mafiosi al 41 bis rientrerebbe nella strategia del ”farsi amico” quel potere militare deviato che fattura ben 140 mld di euro l’anno, passato alla storia con il nome di ”mafia s.p.a.”, e che potrebbe ritornare utile come alleato se le cose iniziassero a mettersi male.
Conclusioni. Quali delle due?
Sia l’una che l’altra ipotesi hanno un fondamento: o, come Tsipras, si fa di tutto per vendere l’Italia allo straniero(Prodi, Monti, Letta, Renzi: tutti agenti al servizio delle potenze straniere), o si sacrifica oggi per ripescare qualcosa domani(anche se questa appare alquanto remota come possibilità).
Dal punto di vista strategico, solo l’impiego massiccio di militari fedeli alla causa e di ”falangisti” al soldo dello stato, con un’occupazione delle basi U.S.A. e Nato, ed il sequestro degli armamenti nucleari, potrebbe in qualche modo rovesciare gli equilibri. Si potrebbe ricattare l’America e l’Europa con la divulgazione dei segreti di Stati o con la nazionalizzazione del debito pubblico, ma tutto questo, nel paese dove ha vinto lo straniero, non è possibile. E non credo nemmeno che i 5 Stelle avrebbero le palle di farlo. Oramai siamo in guerra, e noi l’abbiamo persa prima di iniziare.