Come disintossicarsi dall’ossido di grafene

RIPUBBLICATO IN QUANTO STRANAMENTE L’ARTICOLO del 11/9/21 E’ ILLEGGIBILE NON SO PER QUALE MOTIVO

Il comunismo può vincere provvisoriamente, ovvero può affermarsi fino a quando non avrà sviluppato tutti i suoi orrori e riempito l’umanità di disgusto bastevole per l’eternità.

Friedrich Hebbel


Come disintossicarsi dall’ossido di grafene

Le informazioni contenute in questo post possono risultare di particolare rilevanza per i medici (ovviamente quelli non “corrotti” dagli organismi statali e dall’OMS)  che visitano questo sito.

Il messaggio è infatti diretto in modo particolare a loro, oltre che a tutte le persone comuni che desiderano un trattamento “preventivo” per combattere la intossicazione da ossido di grafene.

Avvertenza importante : prima di procedere con qualsiasi trattamento, occorre sempre consultare un professionista del settore (anche se comprendo che oggi non sia esattamente facile, vista la perdita completa di fiducia nelle istituzioni che ogni giorno diventa sempre più grave).

Ma il trattamento proposto dal dr. José Luis Sevillano (in risposta ad una richiesta ad un symposium non ufficiale che in questi giorni si sta svolgendo a Panama), che consiglia i colleghi panamensi di trattare i loro pazienti con zinco, glutatione e N-acetilcisteina è davvero molto promettente.


Ricardo Delgado : Oggi uno dei medici che erano alla conferenza di Panama mi ha contattato.
Mi ha chiesto quali fossero gli antiossidanti di cui ho parlato (N.d.T. : nella precedente parte della conferenza) perché voleva prenderne nota.

Inoltre ha aggiunto :

“Dato che sono una serie di integratori che normalmente non hanno controindicazioni mediche, vorrei “provarli” nei miei pazienti per vedere come funzionano.
Ho intenzione di fare una sperimentazione clinica su 10 o 12 pazienti”.

Per lui va bene farlo perché a suo parere è la cosa giusta da fare.
È uno di quei medici a cui piace pensare e testare soluzioni.

Beh, noi invece non stiamo mica sperimentando.
Perché se somministri vitamina D a un paziente, stiamo parlando di un semplice integratore, quindi…

Come disintossicarsi dall'ossido di grafene
Per quanto tempo ? Beh, per tutto il tempo che andrà avanti questa triste farsa. Finché questa gente non smetterà di (provare ad) ucciderci.

Dr. José Luis Sevillano : Quello che potrebbe fare è…Visto che vuole farlo, ho un’idea in mente.
Visto che vuole farlo con i suoi pazienti, la mia idea sarebbe, per esempio, di provare a farlo per i casi della “malattia” (N.d.T. : la intossicazione da grafene) più o meno moderata.

I casi gravi dovrebbero essere sempre trattati in un ospedale (N.d.T.: il problema è che presso gli ospedali sono installate solitamente le famigerate antenne 5G).

Ma se c’è un caso grave che pensa di poter curare, allora potrebbe provare con un protocollo di carico.
In quelli, si mescola tutto.

Tutto.
E qualcosa del mix agirà in qualche modo.

Ma nel caso della prevenzione…Nella prevenzione, dato che non sai per quanto tempo tratterai il paziente – se è per molto tempo puoi causare intossicazione anche se usi dosi normalmente tollerabili dall’organismo – potresti farlo ruotando diverse molecole per evitare di intossicare l’organismo.
Per esempio, 15 giorni con lo zinco…

Ricardo Delgado : E poi con glutatione, poi con NAC (N.d.T. : N-acetilcisteina), per esempio.

Dr. José Luis Sevillano : Sì. Ottimo esempio. 

Ruotandoli.
Cioè 15 giorni glutatione ; 15 giorni zinco ; 15 giorni vitamina D ; 15 giorni ancora glutatione. 

E per quanto tempo ?
Beh, per tutto il tempo che andrà avanti questa triste farsa. 

Finché questa gente non smetterà di (provare ad) ucciderci. 

Proprio così.
In altre parole, occorre prendere ciclicamente alcuni integratori in modo che il nostro corpo abbia sempre un antiossidante ad un buon livello.
E nel contempo evitare di sovraccaricare il nostro corpo con una sostanza che può alla fine accumularsi e fare danni al nostro organismo perché il nostro corpo non ne ha bisogno in eccesso.

Hai capito ?
In altre parole, poiché diverse sostanze (N.d.T.: glutatione, zinco, vitamina D) possono aiutare (N.d.T. : a combattere la intossicazione da ossido di grafene), bisogna ruotarle a dosi terapeutiche.

Non c’è bisogno di “mega dosi” quando la salute è buona.
Dato che si prendono a livello preventivo, occorre solo ruotare gli integratori.

Per esempio, ogni 15 giorni od ogni settimana.
Se dipendesse da me, lo farei ogni 15 giorni, perché una settimana non è sufficiente.
Il nostro corpo non fa a tempo ad assorbirle.

Quindi 15 giorni di questo, 15 giorni di quello, 15 giorni dell’altro.
Tutto finchè durerà questa “situazione”.

Ricardo Delgado : Quando si parla di 15 giorni e più di 15 giorni, penso che non abbiamo tutto questo tempo.

Dr. José Luis Sevillano : Lo so.

Per questo dico che lo farei nel caso in cui questa situazione durasse molto tempo.
E poi, beh, se abbiamo poco tempo, quello che dovremo fare è applicare i cosiddetti “protocolli di attacco”.

Vale a dire, quando la gente comincia ad ammalarsi, bang !
Devi somministrare le 3 o 4 molecole che hai in dosi significative per tutta la durata della malattia.

Un dosaggio elevato in base a quello che dice il foglietto illustrativo.
Occorre però guardare sempre quale sia il dosaggio massimo.
Ed ovviamente non  superarlo mai in modo da evitare qualsiasi tipo di intossicazione.

Ma naturalmente, tutto questo lo dobbiamo fare completamente da soli.
Qui siamo costretti ad operare in modo in cui non dovremmo.
Sarebbero quelli che fanno ammalare la gente (N.d.T. : cioè i medici corrotti a servizio degli stati “canaglia”) a doversi prendere queste responsabilità. 

Ma naturalmente, visto che sono loro a “creare” il problema (N.d.T. : dato che fanno di tutto per non curare le persone nei metodi corretti occultando la verità dei fatti), come potranno seguire questo nostro protocollo per curare i pazienti ? 
Non lo faranno mai per ovvie ragioni.

Come disintossicarsi dall'ossido di grafene
Qui siamo costretti ad operare in modo in cui non dovremmo…

Ricardo Delgado : Uno degli studi clinici che abbiamo letto parlava di un protocollo di prevenzione che poteva essere fatto somministrando diversi milligrammi di N-acetilcisteina per una settimana.
Ma quando la salute del paziente diventava critica, si somministravano fino a 2.000 milligrammi.

Dr. José Luis Sevillano : Certo. Giusto.

Una “mega dose”.
Quei medici sapevano che era una situazione di vita o di morte.

Cos’altro sarebbe successo ai loro pazienti ?
Se non avessero agito in questo modo, sarebbero morti.

Quindi non avevano altra scelta che raddoppiare la dose.
Od anche di più.

Moltiplicare la dose per 3 e vedere la reazione.
Perché, a priori, i laboratori non commercializzano farmaci con dosi, diciamo, pericolose (in dosi massime).

Lasciano sempre un margine.
Sanno benissimo che la gente sbaglia o che i bambini possono ingerirli accidentalmente.

Cioè, quando per sbaglio prendi una dose superiore a quella consigliata nel foglietto illustrativo, esiste un margine per evitare una intossicazione.

Questo vale per la maggioranza dei farmaci, tranne per ovvi motivi gli anticoagulanti, che sono estremamente pericolosi, ed anche alcuni altri.
Ma in generale, i farmaci di uso comune (quelli “da banco”, cioè quelli che possono essere acquistati senza prescrizione medica, come la N-acetilcisteina) sono farmaci che hanno sempre un certo margine di tolleranza nei confronti della dose massima consigliata.

Ecco perché quei medici hanno moltiplicato le dosi per un fattore 3.
Sapevano che non avrebbero fatto morire il paziente moltiplicando il dosaggio consigliato nella posologia per 3.

Ma noi non possiamo fare questo,
Ed ancora meno è possibile farlo su persone di cui non conosciamo nulla riguardo la loro precedente storia clinica.

Ma oggi stiamo parlando per quei colleghi che oggi sono a Panama a cercare di portare avanti i loro studi clinici. 

Per poter fissare una strategia di “rotazione” a scopo di prevenzione, oppure in caso di malattia lieve o moderata per sradicare l’intossicazione da grafene prima che progredisca.

Mentre per i pazienti gravemente malati che necessitano di un ricovero ospedaliero, il personale medico e paramedico deve essere assolutamente informato riguardo i protocolli davvero funzionanti e provare a migliorare la loro situazione (N.d.T. : “scuoterli” è il temine letteralmente usato dal dr. José Luis) con farmaci antiossidanti ad alte dosi – per quanto consentito dalla posologia – per cercare di far uscire la gente da quella situazione il più presto possibile.

Pubblicato il 21 Luglio 2021 Grazie a Veronica Baker