3 Marzo 2020By pasgal
È inutile che ci giriamo intorno ed è inutile che un giorno sì e l’altro pure, invochiamo – disperati e speranzosi allo stesso tempo – sui vari social, accorati appelli al risveglio o alla presa di coscienza, basta guardarsi un po’ in giro per rendersene conto. È inutile che organizziamo raduni, trasmissioni web o persino cortei contro il NWO (Nuovo Ordine Mondiale), la tale organizzazione o la tal Loggia Massonica. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che hanno vinto loro. Il Sionismo ha vinto e bisogna avere il coraggio di ammetterlo.
Guardiamoci un po’ intorno con obiettività e ci accorgeremo che “loro” hanno praticamente realizzato tutti i punti dei loro piani di controllo e di dominio della società e delle coscienze umane, che di fatto hanno già quasi totalmente annichilito.
Quello che noi “pazzi complottisti” andavamo denunciando già 15 o 20 anni fa – venendo per questo sempre derisi e isolati – oggi si è puntualmente realizzato o per lo meno la “Finestra di Overton” è così spalancata da aver lasciato entrare qualsiasi nefandezza.
In Svezia, è ormai accettato, anzi è una vera e propria moda, quella di farsi impiantare dei minuscoli microchip sottocutanei così da liberarsi dall’uso fastidioso del denaro contante (poco importa se questo significa rendersi ricattabili dal potere finanziario… “non sei un bravo cittadino, rispettoso e ubbidiente?” Nessun problema, ti bloccano il conto e da un giorno all’altro non puoi più comprare nemmeno un grissino!), così come delle carte di credito e dei ticket. Addirittura pare che l’80% dei negozi stia già rifiutando il pagamento in denaro contante.
Contraccezione, aborto, prostituzione, omosessualità, transessualità… e persino pedofilia, sono pratiche sempre più promosse, anzi imposte come uniche verità morali, da organizzazioni mondiali come l’ONU e altri gruppi a loro affini.
Oggi si spacciano per “normalità”, idee e pratiche che fino a pochi decenni fa sarebbero apparse improponibili a qualsiasi essere umano provvisto del minimo raziocinio.
Accennavo prima alla famosa Finestra di Overton. Vediamo di ricordarci di cosa si tratta:
La finestra di Overton è un concetto introdotto dal sociologo Joseph P. Overton (da cui prende il nome), secondo il quale, ogni idea può essere categorizzata in una delle seguenti fasi in base all’atteggiamento dell’opinione pubblica:
- impensabile (unthinkable)
- radicale (radical)
- accettabile (acceptable)
- razionale (sensible)
- diffusa (popular)
- legalizzata (policy)
Non entrerò nel dettaglio (chi lo desidera potrà trovare in rete un’abbondante documentazione a riguardo), ma in pratica, in base a questi passaggi, è possibile dopo un numero sufficiente di anni e di lento condizionamento, fare accettare alla popolazione qualsiasi idea per quanto assurda. Basta accompagnare l’ignaro gregge attraverso quegli step sopra indicati così che qualsiasi pratica aberrante come la pedofilia o il cannibalismo (per esempio), da impensabili e assolutamente non accettabili, diventino addirittura diffuse e legalizzate.
Vogliamo negare che sia così? Prendiamo ad esempio la pedofilia:
Il 5 maggio del 2018, una studentessa di medicina dell’Università di Würzburg in Germania, certa Mirjam Heine, all’interno di un Ted Talk sul tema “Future Societys”, ha fatto un discorso controverso dal titolo “Perché la nostra percezione sulla pedofilia deve cambiare“.
Nella sua presentazione, Heine ha citato alcune ricerche scientifiche (non meglio identificate) che classificano la pedofilia come “un orientamento sessuale immutabile”.
Secondo Heine, “nessuno è responsabile del proprio orientamento sessuale e dei propri sentimenti, ma ognuno è responsabile delle proprie azioni riguardo a essi”. In poche parole, quindi, i pedofili andrebbero accettati perché non possono cambiare i loro desideri. Loro, però, hanno il compito di imparare a controllarli. In pratica nella sua esposizione i pedofili sono diventati le vittime. Solo 10 anni fa, per una tale presentazione si sarebbe rischiato il linciaggio, oggi è considerato del tutto normale e nessuno dice niente. Viviamo in un mondo al contrario.
Questo è solo uno delle centinaia di esempi che si possono trovare in rete.
Qualche anno fa persino in Italia, erano circolati per alcune scuole italiane del nord, dei volantini dove si invitano gli insegnanti delle scuole materne ad istruire i bambini di 4 anni riguardo alla masturbazione e persino “sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso”.
Non fraintendetemi, io non sono contro l’omosessualità o gli omosessuali, quando questi sono orientamenti e scelte di vita, compiuti da persone consapevoli e consenzienti. Ognuno nel proprio privato fa le scelte che ritiene più opportune, si chiama “libero arbitrio”.
Qui si sta parlando di bambini e di pedofilia e spesso, purtroppo, gli ambienti per i diritti LGBT sono stati usati come grimaldello per far accettare alla massa aberrazioni come la pedofilia, e gli esempi a dimostrazione e supporto di questo intento sono molti e tutti documentabili.
Il nostro cibo è sempre più processato e dannoso per la salute, i cieli sono solcati giorno e notte da aerei che rilasciano scie chimiche la cui composizione non è certo salubre per la nostra salute (alluminio, bario, agenti patogeni e chissà quante altre schifezze). Quasi tutti gli ambienti naturali sono pesantemente inquinati, sul monte Everest ogni anno vengono rilasciate tonnellate di rifiuti, nei fiumi scorre ogni sorta di scarto industriale e non è raro vederli insozzati da schiume inquietanti.
Negli oceani viaggiano insieme alle correnti, “isole” di rifiuti (plastica, metalli leggeri e residui organici) più grandi della penisola iberica. Ogni giorno si estinguono e spariscono decine e decine di specie animali e sembra persino che, in totale controtendenza rispetto le centinaia di anni precedenti, l’aspettativa di vita dell’uomo moderno si sia accorciata di 5 anni. Se negli anni ’30 del secolo scorso, si ammalava di cancro una persona su 50, oggi si ammala di cancro una persona su 3 e si comincia a pensare che presto arriveremo al preoccupante traguardo dell’uno su 2.
Ma ancora non sono questi gli aspetti più inquietanti di tutta la situazione, in fondo ci sarebbero tutte le risorse tecnologiche per risolvere ognuno di quei problemi nel giro di pochi mesi. Gli aspetti davvero preoccupanti dell’attuale situazione umana è la condizione dell’uomo stesso. Siamo sempre più controllati in ogni singolo aspetto della nostra vita e il Grande Fratello ci osserva 24 ore su 24… telecamere ovunque, dittatura finanziaria, pensiero unico, storia riscritta a seconda delle esigenze (1984), governo mondiale, religione mondiale, moneta mondiale, tutto ciò oggi è una realtà conclamata.
Attraverso i “programmi” tv (che non a caso si chiamano programmi… perché programmano le coscienze) le persone sono sempre più instupidite e perse dietro questioni senza importanza. Uomini e donne sono messi gli uni contro gli altri per una “uguaglianza” che non ha senso e che in natura non esiste, mentre tutti si dimenticano e disimparano il rispetto e l’amore reciproco. Il così detto “politically correct” ha tappato la bocca a qualsiasi tentativo di dissenso, il sistema neo liberista ha preso in ostaggio il mondo, abbiamo complessivamente un debito di $62,540,406,724,761 (un numero che si fa persino fatica pronunciare) e nessuno si chiede verso chi.
I padroni del mondo hanno in mano tutte le banche e attraverso il debito pubblico tengono in ostaggio tutti i governi. Ormai controllano in modo capillare ogni aspetto della vita dell’uomo, controllano le istituzioni scolastiche decidendone i programmi di studio, dai quali ovviamente sono escluse tutte le materie olistiche e spirituali. Controllano tutte le più grandi aziende del pianeta attraverso le quali depauperano ogni tipo di risorsa ittica e terrestre. Per esempio la Monsanto (una delle loro aziende) tiene in ostaggio, attraverso le sue sementi OGM brevettate, gran parte dei coltivatori mondiali e con l’uso del glifosato inquina le coltivazioni e le falde acquifere.
Tutte le principali fonti d’informazioni sono in mano loro, e il 90% di tutta l’informazione e l’intrattenimento, fa capo a sole 6 aziende di cui l’élite è proprietaria e chi cerca di ribellarsi a questo sistema, come il tedesco Udo Ulfkotte, che cercò di denunciare questo stato di cose col suo libro “Gekaufte Journalisten” (“Giornalisti comprati”), fanno spesso una brutta fine.
L’arte e la cultura sono state corrotte e ridotte a mere questioni di mercato, i così detti Talent Show hanno ucciso la creatività e il talento in favore di beniamini di cartapesta usa e getta e buoni per una sola stagione. Tutte le espressioni artistiche, dalla musica alla pittura e la scultura sono state svilite fino a un linguaggio minimo e infantile. Qualsiasi “opera” odierna accusa un impietoso confronto con le Opere del passato, ma tutti accettano come arte una banana attaccata al muro con del nastro adesivo o fenomeni come “la trap”.
È cronaca di questi giorni la psicosi di massa per un coronavirus che ha fatto meno vittime degli scivoloni nelle vasche da bagno, e tutte persone avanti con l’età e con patologie pregresse. Eppure la massa spaventata, al pari di un gregge di pecore in preda al terrore, corre a svuotare gli scaffali dei supermercati come se ci fosse una pandemia vera. Prodotti igienizzanti che prima costavano pochi euro, hanno visto più che decuplicato il loro prezzo di vendita, ma il gregge li cerca senza batter ciglio. Non voglio giudicare nessuno, è un dato di fatto.
Sono pochissimi quelli che cercano di informarsi e di capire cosa stia davvero accadendo intorno a sé, mentre la massa continua a seguire intontita le mode e le distrazioni più inutili (come per esempio mettere in piedi una scopa). Siamo disposti a impegnare ore e ore del nostro tempo per cercare di capire quale automobile comprare, analizziamo ogni singolo dettaglio, le prestazioni, i consumi, i colori, controlliamo tutto, ma non spendiamo 5 minuti del nostro tempo per cercare di capire cosa mettono nei vaccini destinati ai nostri figli.
Come avrete potuto notare, non sto seguendo uno schema preciso nel redarre questo elenco di evidenze della attuale situazione. Dal momento in cui ho elaborato i pensieri per questo articolo, mi sono venuti in mente decine e decine di motivi per cui considero la battaglia in atto persa definitivamente e sicuramente, ora che sto scrivendo, avrò dimenticato qualcosa.
Tuttavia credo che il concetto sia ormai chiaro, il NWO ha vinto, il Grande Fratello ha vinto, siamo finalmente giunti nel nostro 1984.
Non sto dicendo che la situazione è definitiva e che non ci potrà essere in futuro un elemento di risveglio generale, ma al momento hanno vinto loro e prima avremo il coraggio di ammetterlo, prima riusciremo (magari) a darci quella spinta necessaria ad uscire dalla “caverna delle ombre” di platoniana memoria.
Ora, quale utilità può avere per noi riconoscere questa momentanea sconfitta? A volte può essere utile fare un reset e un bilancio della nostra vita e della nostra storia. Mi rivolgo in primo luogo agli irriducibili, quelli che si ostinano imperterriti a buttarsi a capofitto in ogni battaglia più o meno importante. Pur comprendendone le nobili intenzioni, cominciamo col renderci conto che sono sforzi inutili che non portano in definitiva a nessun risultato davvero importante. Mi dispiace dovervi disilludere in questo modo ma la verità è che ogni singola battaglia e ogni diritto ottenuto in passato (anche e soprattutto il passato recente recente), non è stato raggiunto in forza di una nostra avvenuta presa di coscienza ma solo perché “loro” ce l’hanno concesso, e ce l’hanno concesso perché in qualche modo faceva comodo sempre e solo a loro. Prendiamo ad esempio il movimento femminista. Non dico che non fosse giusto per le donne impegnarsi per i loro diritti, ma la verità è che il movimento femminista è stato finanziato fin dall’inizio dai Rockefeller con il preciso scopo di disgregare la famiglia, precarizzare la popolazione e al contempo riscuotere le tasse anche delle lavoratrici.
A partire dalla famosa Rivoluzione Francese alla fine del 1700 in poi e dietro a tutte le grosse rivoluzioni storiche, fino alle più recenti Primavere Arabe, ci sono sempre stati gli stessi poteri, con i loro finanziamenti e con il loro appoggio mediatico. Anch’io da ragazzo ho partecipato ai cortei studenteschi ed è stato bello crederci, ma è chiaro che non è servito a niente. Prendiamo una delle ultime famose manifestazioni studentesche, quelle ispirate dalla sedicente paladina dell’ambiente Greta Thumberg, davvero vogliamo credere che se chiunque di noi bussasse alle porte delle Nazioni Unite, verrebbe accolto senza batter coglio per denunciare il comportamento degli stati nei confronti dell’ambiente? Davvero siamo così ingenui? Anche quella è stata tutta un’operazione orchestrata e finanziata da personaggi come Soros e tutti gli altri compagni di merende.
Combattere non serve, cercare di cambiare le cose dall’interno (Movimento 5 Stelle docet) non è possibile, forzare le coscienze altrui non è possibile. E allora, dobbiamo ammettere la sconfitta e arrenderci? Esattamente. Perché è proprio qui che sta l’inganno, nell’averci convinto che si debba combattere, finché noi appoggeremo con le nostre scelte il potere, esso vincerà. Parimenti, fintanto che noi combatteremo il potere, il potere vincerà comunque. Questo perché il potere non è ingenuo, da secoli opera e alle nostre spalle ed è perfettamente cosciente che per vincere sempre, occorre governare entrambe le fazioni.
Cerco di spiegarmi meglio. Per qualche anno mi sono occupato di una disciplina che si chiama Transurfing e secondo il suo ideatore, lo scrittore e scienziato russo Vadim Zeland, qualsiasi aggregazione di esseri umani che abbiano obiettivi e ideali comuni, danno luogo a delle forze che lui chiama “Pendoli”, simili alle più famose Eggregore le quali, come se vivessero di vita propria, operano con il fine unico di ricevere quanta più energia possibile dalle persone che fanno parte di quel determinato gruppo o eggregora. Perché Vadim Zeland li chiama Pendoli? Perché la natura del pendolo è quella di oscillare e non importa da che parte ci mettiamo, che noi si stia a destra o a sinistra, che noi li favoriamo o li osteggiamo, fintanto che noi daremo a loro la nostra energia, i Pendoli continueranno ad oscillare. E così funziona il potere, fintanto che noi continueremo a rivolgere a lui le nostre energie e la nostra attenzione, il potere continuerà a crescere a nutrirsi delle nostre vite e delle nostre energie. L’unico modo di estinguere i Pendoli, come spiega Vadim Zeland, è voltare loro le spalle, togliergli qualsiasi possibilità di aggancio. Questo è quello che dobbiamo fare ed è questo il messaggio che sto cercando di comunicare con questo articolo.
Sul piano materiale il potere ha sempre vinto, e continuerà a vincere su tutta la linea. Continuare a combatterli non porterà a nulla di buono, perché su questo campo di gioco sono troppo potenti… e allora non ci rimane che ricorrere all’unica strategia che non abbiamo mai preso in considerazione e cioè, smettere di combattere. Ammettiamo la loro forza, ammettiamo che qui, in questa realtà, hanno già vinto e cominciamo a rifiutare il loro gioco, abbandoniamo il campo e creiamocene uno nostro.
Dietro l’apparenza di un articolo disfattista e senza speranza, si nasconde in realtà (me lo auguro con tutto il cuore) una grande forza e un grande intento e cioè quello di rivolgerci dopo secoli di inutili battaglie, verso strategie nuove. È qui che sta la forza di questa presa di coscienza, ed è questa la bella notizia finale. Fino ad oggi hanno vinto loro? Certamente sì. Pazienza, ormai è andata così, come si dice, “acqua passata non macina più”, voltiamo pagina e cambiamo gioco. E se il vecchio gioco si chiamava “partecipa o combatti”, il nuovo gioco si chiama “ignora ed estingui”.
D’altra parte non dico nulla di assolutamente nuovo, l’espressione “Affamare la bestia” non l’ho inventata io ed è esattamente la direzione che sto auspicando in queste poche righe. Come farlo nel concreto? Non c’è bisogno di gesti estremi o radicali e non c’è bisogno nemmeno di fare tutto in una volta sola. Un primo passo importante, per cominciare, può essere quello di ridurre il consumismo. A pensarci bene, non abbiamo davvero bisogno di cambiare il cellulare ogni sei mesi e se anche quello vecchio non fa le foto di notte, pazienza. “Ne ho davvero bisogno?” è una buona domanda per capire se un certo desiderio è genuino oppure indotto dal “mercato”.
Personalmente non voto più da vent’anni. So che molti credono che chi non vota non può lamentarsi se poi le cose non vanno bene. In realtà è vero il contrario. Come spiegavo prima, non è possibile cambiare il sistema dall’interno, e come diceva Mark Twain, “Se non voti, i politici possono fare quello che vogliono, ma non ne sarai complice e potrai chiamarlo Crimine. Se voti, lo faranno lo stesso, ma con il tuo consenso e si chiama Legge” (Mason Massy James).
Non ho un conto in banca ma un conto corrente alle poste che utilizzo per lo stretto indispensabile, e non faccio uso di carte di credito. Per la stessa ragione seguo un’alimentazione a base vegetale per non finanziare gli allevamenti intensivi che consumano risorse e inquinano (ma qui si aprirebbe un altro enorme capitolo che non voglio affrontare in questa sede).
Come dicevo, non è necessario fare tutto e subito… ognuno potrà scegliere secondo le proprie attitudini e possibilità, il proprio percorso e il proprio “Campo di gioco”.
Bene, più o meno questo è il senso di quello che volevo dire, il NWO ha vinto, accettiamolo con serenità e smettiamo di fare il suo gioco combattendolo. Solo ignorandolo sarà possibile passare oltre e a quel punto non ci sarà alcuna esigenza di vincere e di conseguenza nessun rischio di perdere.
Ancora tanto ci sarebbe da aggiungere ma non voglio tediare oltre il lettore. Permettetemi però di concludere con un paio di citazioni di uno dei miei autori preferiti, Richard Bach (quello di “Il gabbiano Jonathan Livingston”), che riassumono perfettamente il senso di questi miei ragionamenti:
“Una tra le tante sfide della tua avventura sulla Terra è elevarsi al di sopra di sistemi defunti come guerre, religioni, nazioni e devastazioni rifiutando di farne parte, ed esprimere invece quella nobile essenza che sai di possedere”.
“A volte, l’unico modo per vincere è arrendersi”.
Dario Morandi
Dario Morandi è nato a Milano il primo dicembre del 1969. Nel contempo introverso e ribelle, mal si adatta al regime scolastico tradizionale preferendo un percorso educativo e didattico indipendente. Grazie a un amore innato per la lettura e a una insaziabile curiosità, nel suo percorso di crescita che si potrebbe definire “gnostico”, legge centinaia di libri dai generi e dagli argomenti più disparati: dal romanzo di intrattenimento fino ai saggi di divulgazione filosofica e scientifica. Nel 1993 si trasferisce a Los Angeles, negli Stati Uniti, e frequenta i corsi di musica presso il prestigioso M.I.T. diplomandosi con “Honores” in batteria e percussioni. FLAT è il suo ultimo libro.