- Remocontro
- 14 Febbraio 2020
- SALUTE
Onu, milioni di persone a rischio fame per l’invasione di locuste
- Locuste o cavallette giganti, se volete: uno sciame da 200 miliardi di insetti che oscura come nuvola il sole e che migra devastando ogni vegetale sulla sua strada alla ricerca di cibo. Coinvolti Etiopia, Somalia, Kenya, Sud Sudan e Uganda. «Se l’invasione non viene fermata, si rischia catastrofe umanitaria», denuncia la Fao, l’organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
- «Ci sono 13 milioni di persone in quei Paesi che sono in una situazione di insicurezza alimentare ora e di questi 10 milioni sono in zone colpite dalle locuste». «La velocità della diffusione dei parassiti e la dimensione delle infestazioni sono così oltre la norma che hanno portato al limite le capacità delle autorità locali e nazionali», scrive la Fao. L’unica opzione rimasta era il “controllo aereo”, cioè spruzzare insetticidi da appositi velivoli.
- Gli sciami si sono diffusi dallo Yemen attraverso il Mar Rosso. Le forti piogge alla fine del 2019 hanno creato le condizioni ideali per far prosperare i parassiti e il problema potrebbe peggiorare. Oltre al crescente numero in Africa orientale, infatti, le locuste si sono riprodotte anche in India, Iran e Pakistan, e in primavera potrebbero trasformarsi in nuovi sciami.
- Le locuste possono percorrere fino a 150 chilometri al giorno e ogni insetto adulto può mangiare quotidianamente una quantità di cibo equivalente al proprio peso.
Locuste divoratrici sino a dove?
Piaga biblica per eccellenza, l’invasione di locuste del deserto che sta colpendo il Corno d’Africa, rischia di mettere in ginocchio l’intero Continente. i200 miliardi di esemplari, secondo le Nazioni Unite, «chilometri quadrati di insetti che divorano tutto quello che trovano di commestibile per gli uomini e per il bestiame – fili d’erba, foglie, alberi, coltivazioni – consumando la quantità di cibo che potrebbero mangiare 90 milioni di persone». Il ministero dell’Agricoltura somalo, la scorsa settimana ha dichiarato lo stato d’emergenza. In Uganda, dopo che le locuste sono state avvistate nel nord-est del Paese, riferisce la Bbc.
I cambiamenti climatici negati
Molti climatologi hanno sottolineato il fatto che il 2019 è stato un anno molto caldo e umido, ben al di là dei valori normali, e questo ha fornito le condizioni ideali per il moltiplicarsi di questi insetti. «Un’altra dimensione dell’emergenza climatica», scrive il Corriere della Sera. Il rischio è che un maggiore numero di cicloni con il riscaldamento dell’Oceano Indiano arrivino al largo dell’Africa orientale, aumentando la probabilità di ulteriori focolai di locuste. Entro l’estate, gli sciami di insetti potrebbero espandersi sul nord Africa e verso il Sud-est asiatico a causa delle correnti dei monsoni.
‘Piaghe bibliche’ assieme al virus
Il racconto drammatico delle “dieci piaghe d’Egitto”, forse il passo più celebre dell’Esodo. «Il coronavirus che sta dilagando in Cina e terrorizzando il mondo intero ha fatto riscoprire a un’umanità occidentale abituata da oltre un secolo a vivere nella ‘comfort zone’ fatta di farmaci, antibiotici e scoperte tecnologiche miracolose, l’incubo del morbo.
Riesumando termini polverosi, degni appunto del Decameron o delle pagine più terribili e furenti dei Promessi Sposi», scrive Paolo Giorgi sull’Agenzia giornalistica Italia, l’AGI.
Medioevo informativo
Sul Coronavirus che ora ha il nome proprio di ‘Sars-CoV-2′, i social sfornano le più strampalate ipotesi. «Dall’animale vettore del virus, passato dal classico topo portatore di peste (in realtà erano le pulci del topo, ma i nostri antenati c’erano comunque andati vicino) alla ridda di serpenti, pipistrelli, persino gli esotici pangolini, di cui da settimane si parla come presunti colpevoli del nuovo contagio». Ma l’emergenza coronavirus ha fatto passare in secondo piano un dramma che sta, negli stessi giorni, colpendo l’Africa: un’invasione record di locuste.